Suppergiù è nata dall’osservazione dei comportamenti quotidiani che gran parte di noi adotta. Utilizzare le sedie che abbiamo a portata di mano per raggiungere oggetti posti in alto è una situazione comune e può capitare che l’utilizzo improprio causi incidenti domestici. Ci siamo documentati sull’offerta di sedute-scaletta e abbiamo osservato che tutti i prodotti sul mercato sono accomunati dalla presenza di meccanismi (che ne alzano il costo) e da un’estetica fortemente influenzata dalla doppia funzione. A nostro parere difficilmente vengono preferite alla sedia più tradizionale per arredare un soggiorno o una cucina.
Abbiamo quindi pensato ad un prodotto che potesse costare come una normale sedia in legno (e che ne avesse anche l’aspetto), ma che si facesse preferire grazie ad una seconda funzione.
La comodità e la rapidità del passaggio da una funzione all’altra sono stati per noi di fondamentale importanza: più si richiede sforzo/tempo per questa operazione, più cala l’efficacia della soluzione adottata.
La struttura di questa seduta, apparentemente simile a una tradizionale tipologia di sedie in legno, presenta invece alcune fondamentali differenze:
E’ stato rimosso il traverso orizzontale anteriore-superiore, che avrebbe intralciato il passo nella salita del gradino. Per ovviare alla mancanza di questo elemento strutturale, si sfruttano i due vincoli forniti dal piano di appoggio mobile, che in entrambe le collocazioni previste contrasta le spinte laterali.
Il taglio che divide i due piani della seduta è provvisto di maschiatura, fondamentale per evitare la rotazione della parte mobile se caricata sull’estremità.
In modalità scaletta, il secondo punto d’appoggio del piano mobile è fornito da due perni avvitati alle gambe anteriori e rifiniti del colore dello schienale.
Altro elemento di interesse è la soluzione adottata per lo schienale, per il quale si voleva evitare la curvatura del legno. Si è optato invece per l’innesto di due elementi in metallo, ottenuti da taglio laser su lastra piana spessore 4mm, opportunamente disegnati per deviare nello spazio la direzione delle forze e per fornire un fissaggio sicuro ai due elementi trasversali che definiscono lo schienale. L’innesto di elementi metallici, verniciati ci permette anche di personalizzare la seduta con diverse tonalità di colore.
La sedia Suppergiù è stata presentata al Salone Satellite 2014.